Il Torneo del Calcio Storico Fiorentino è una sfida tra squadre dei Quattro Quartieri fiorentini, delimitati all’interno delle mura “arnolfiane” e rappresentati da quattro colori legati a Quattro simboli religiosi.
Il legame dei quartieri e dei colori ad essi abbinati, anche se già presenti prima della seconda guerra mondiale, non trova immediatamente una propria precisa collocazione nei primi anni della rinascita del Gioco del Calcio Fiorentino. Le prime partite del 1930 e degli anni successivi si svolgevano tra Bianchi e Verdi, Di là d’Arno vs Di qua d’Arno anche a distanza di mesi l’una dall’altra. Nel 1930 si giocò una partita il 4 maggio e una il 24 giugno.
Si è giocato nella storia del Gioco del Calcio Fiorentino in ogni periodo dell’anno, ma la tradizione voleva che le partite si svolgessero nel periodo di Carnevale, non in costume, ma con delle livree di colori diversi tra le due rappresentative. Si giocava anche per grandi occasioni come i sontuosi matrimoni di regnanti o di visite particolarmente importanti di personalità di alto rango nella Firenze repubblicana e anche in quella medicea.
La definitiva assegnazione dei Quattro colori e dell’inizio del Torneo del Calcio Storico avviene dal 1952 quando due squadre compongono 4 colori. Dal 1978 diverranno 4 squadre 4 colori.
Anche successivamente il Torneo si è svolto in alcune particolari occasioni, in periodi diversi da quelli canonici degli ultimi anni.
Nel 1976 ad esempio il Torneo si svolse il 4, 7, 10 luglio così come nel 1985 giocando le partite il 20, 21, 28 luglio, nel 2001 si spostò tutto a settembre giocando il 22,23,29.
Se in generale il 24 giugno, giorno del patrono San Giovanni, è da sempre una data ricercata per far giocare almeno una partita di Calcio in Costume, spesso vi si è giocato una delle semifinali. Negli ultimi anni si è privilegiata come data nella quale disputare la finale, tanto è vero che il Torneo è stato spesso chiamato anche di San Giovanni.
Se volessimo quindi essere integralisti e rispettare in toto la tradizione, sin dalla ripresa del gioco nel 1930 i fiorentini avrebbero dovuto giocare le partite di Calcio in Costume nel periodo di Carnevale e avrebbero dovuto essere partite di esibizione. Con l’ideazione del Torneo, con due semifinali ed una finale, si è preferito spostare il gioco di qualche mese, questo però non ha nessun legame storico con la partita al quale si fa riferimento legandolo alla storia cittadina, la partita dell’orgoglio, la partita dell’assedio del 17 febbraio del 1530.
E’ quindi evidente che, in occasioni particolari, ne la storia ne la tradizione potranno risentire dello svolgimento delle partite in periodi dell’anno diversi da quelli consueti.
“La tradizione è l’alimentazione del fuoco e non la conservazione della cenere”. Questa definizione di Gustav Mahler comprova che la tradizione va alimentata con spirito costruttivo e non è la manutenzione delle arcaiche reminiscenze inerti e non vive la soluzione migliore.
Riteniamo quindi che in periodo di pandemia, per alimentare quel fuoco che arde nei cuori dei fiorentini, sia utile e opportuno cercare di mantenere VIVA la tradizione del Giuoco del Calcio fiorentino (sempre rispettando le regole) sfidando nuovamente il “nemico” giocando il Torneo del Calcio Storico a settembre 2021.