La Magistratura degli Ufiziali di Sanità

Una parte delle Magistrature fiorentine esistenti dal medioevo al granducato lorenese, sono già state descritte, in particolar modo quelle che hanno destato più interesse generale. Le magistrature più significative si trovano anche rappresentate in alcuni stemmi apposti in luoghi storici fiorentini, come ad esempio nella Loggia del Pesce in piazza dei Ciompi a Firenze, prima posizionata al Mercato Vecchio nel centro cittadino poi spostata per un riordino urbanistico, troviamo quella della Grascia.

Alcune nozioni, recuperate all’Archivio di Stato di Firenze, ci raccontano di un magistrato particolarmente interessante, un “Ufizio” fondamentale per la vita cittadina del primo rinascimento. La Magistratura di Sanità.

L’amministrazione repubblicana di Firenze, benché sempre molto attenta a regolamentare la vita dei cittadini, pur occupandosi di rendere univoci i comportamenti tra i tre grandi ambiti amministrativi generali di Firenze: Giustizia, Finanza e Buon Governo, non ebbe fino al 1400 un particolare interesse alla gestione dell’aspetto sanitario. Eppure aveva al proprio servizio numerosi e efficientissimi burocrati che potevano stabilire con facilità alcuni provvedimenti in questo delicatissimo ambito, e nel momento in cui venissero emessi, spesso erano presto variati anche in modo sostanziale per adeguarsi ai nuovi contesti amministrativi cittadini. Rimane quindi quasi incomprensibile il motivo per cui non ci si dovesse occupare delle numerose e importanti necessità del popolo fiorentino riguardo alla sanità.

E’ probabile che il consolidamento nel tessuto sociale cittadino di istituzioni caritatevoli come la Misericordia, potessero sopperire alla carenza di cui detto in particolare dopo la peste del 1348, una delle più tragiche della storia di Firenze. E’ plausibile che proprio dopo l’epidemia si cominciò a pensare ad un’autorità statale che potesse prendere decisioni univoche per tutta la popolazione.

Un comparto corposo e interessante quello della sanità, che comprendeva numerose attività dedite al benessere delle persone e alla loro salute. La Magistratura si occupava della certificazione sanitaria degli animali da lavoro e per l’alimentazione umana che transitavano da Firenze, della contabilizzazione dei concittadini morti dentro gli Spedali cittadini, nonché della gestione dei Campi Santi e dei nuovi sistemi delle Stanze Mortuarie, senza dimenticare l’individuazione e la gestione dei Lazzaretti e delle Case Serrate.

La più grande paura del tempo in ambito sanitario era la diffusione tra la popolazione delle epidemie. Proprio in quel periodo si misero in atto precauzioni drastiche e sostanziali per la limitazione della diffusione di malattie trasmissibili. La più dura, ma anche la più efficiente, era quella di chiudere tutte le porte cittadine escludendo la mobilità di persone in entrata e in uscita dalla città, ma anche dalle abitazioni private.

La Repubblica finanziava la Magistratura di Sanità con sovvenzionamenti in danaro da spendere esclusivamente per la sorveglianza sanitaria e per la cura dei cittadini. L’uffizio era governato con finanziamenti erogati dalle corporazioni, sia dalle Arti Minori che da quelle Maggiori. Gli amministratori rimanevano in carica da quattro a otto mesi consecutivi, poi venivano sostituiti con altri funzionari e le arti di appartenenza provvedevano alle spese necessarie con una certa rotazione regolare.

Una deliberazione della Signoria del 28 giugno 1527, al momento dell’inizio dell’ultima Repubblica Fiorentina che resterà in carica sino al 1530, legò alle numerose resistenze la vita pubblica e il sostegno alla popolazione durante l’assedio da parte di Carlo V imperatore. Furono eletti cinque componenti indicati come “Ufiziali di Sanità” che avevano, a differenza dei precedenti, un incarico specifico e più duraturo nel tempo.

Gli Ufficiali di Sanità ebbero la possibilità di organizzare la gestione della Magistratura repubblicana con l’individuazione di un Provveditore, di un Cancelliere ed un Notaio. Istituirono un Tribunale di Sanità legandolo all’esperienza e all’osservazione rigorosa delle vicende sanitarie del territorio con l’aiuto e il coinvolgimento di soggetti esterni alla magistratura come i Provveditori di Dogana e della Grascia, in modo che l’intervento preventivo ai confini cittadini e la gestione finanziaria delle forniture fosse certa e immediata.

Già dal 1549 gli Ufficiali di Sanità furono eletti tra le famiglie nobili fiorentine e successivamente dal 1604 fecero parte del Consiglio de’ 48. La gestione era appannaggio di un Cancelliere Magistrato de’ Nove, che si avvaleva delle tasse emesse a seconda dei bisogni e delle spese necessarie al sostentamento della magistratura fiorentina. Si riunivano inoltre solo in caso di necessità.

Luca Chiari, nel suo “Priorista”, ci propone un’immagine relativa allo stemma rappresentativo del Magistrato degli Uffiziali di Sanità che inseriamo in questo discorso. L’immagine si propone di colore rosso vermiglio con la scritta dorata SANITA’. Questa insegna individua precisamente l’uffizio nato per gli scopi avanti descritti e si differenzia dalla quasi totalità delle altre in colori e forma. Se le Magistrature finanziarie presentano un fondo quasi sempre azzurro, altre lo pongono bianco/argento. Nessuna delle sedici magistrature descritte in altri testi, sui quali ci siamo basati per la costituzione del recente gruppo rappresentativo dei Gonfalonieri delle Magistrature del Corteo Storico della Repubblica Fiorentina e del Calcio Storico Fiorentino, presenta l’originale colore rosso come fondo e nessuna della altre descritte prevede un testo all’interno.

Successivamente all’istituzione del Magistrato di Sanità a Firenze, in tutte le maggiori città e territori fiorentini si formarono nel corso degli anni e per osmosi da quelli fiorentini, organismi simili per la gestione delle problematiche legate all’assistenza sanitaria. Questi uffici ricevevano direttamente Ordini dal Tribunale Sanitario di Firenze, che soprintendeva anche a ulteriori attività di competenza di altre magistrature quando necessario, era divenuta un importante settore di Pubblica Sicurezza e utilità.

Il 22 Febbraio 1778, con editto del Granduca Pietro Leopoldo, venne soppressa la Magistratura di Sanità, così come altri uffici che fecero parte di una più ampia riforma generale della gestione dello stato.

Bibliografia

Archivio di Stato di Firenze, Ufficiali di Sanità (1555-1778), Inventario/sommario, 1830, trascrizione a cura di Angelina Goglia, ultima revisione: giugno 2020

Chiari Luca, Priorista fiorentino, Firenze, 1630