La Rievocazione storica è un’arte e così dovrebbe essere considerata e riconosciuta.
Sin dal 2016, complici gli Stati Generali della Rievocazione Storica che si svolsero a Firenze il 9 e 10 aprile nel prestigioso Palagio di Parte Guelfa alla presenza di numerose istituzioni nazionali, tra le quali l’allora primo firmatario di una proposta di legge on. Ermete Realacci e l’on. Marco Donati primo firmatario di 80 deputati di una successiva proposta di legge approdata in Commissione Cultura alla Camera che non vide la luce, e l’allora senatrice e vice presidente del Senato della Repubblica, adesso deputata, Rosa Maria di Giorgi che nella scorsa legislatura fu relatrice di una nuova legge, fu approvata con non poche difficoltà, la riforma importantissima della legge sullo Spettacolo dal Vivo.
Quella legge del 22 novembre 2017, n. 175, all’art. 1 comma 2 promuove e sostiene le attività’ di spettacolo e oltre a quelle teatrali, liriche, concertistiche, corali, musicali, di danza, circensi, di spettacolo viaggiante, promuove e sostiene anche i carnevali storici e le rievocazioni storiche. E’ un codice che aumenta le risorse del Fondo Unico per lo Spettacolo, estende l’Art Bonus a tutti i settori, alle orchestre, ai teatri nazionali, ai teatri di rilevante interesse culturale, ai festival, ai centri di produzione teatrale e di danza, ai circuiti di distribuzione che potranno avvalersi del credito d’imposta del 65% per favorire le erogazioni liberali che sino ad allora erano riservate esclusivamente alle fondazioni lirico-sinfoniche e ai teatri di tradizione.
Se alcuni hanno criticato e criticano l’inserimento tra le categorie dello spettacolo dal vivo delle rievocazioni storiche, credo al contrario che questo passaggio sia stato un grande successo per il mondo rievocativo e per tutto il mondo dell’arte performativa. Rivendico insieme ai miei compagni di viaggio, l’opera di sollecitazione che durante gli Stati Generali dello Spettacolo dal Vivo, che si svolsero anch’essi a Firenze il 6 marzo 2017 al Teatro della Pergola, facemmo con grande determinazione e l’inserimento nella legge avvenne con precisione come prima citato.
Il recepimento e il conseguente inserimento delle Rievocazioni Storiche all’interno della Legge sullo Spettacolo dal Vivo è stato un riconoscimento importante per questa forma artistica da sempre considerata, erroneamente, dilettantistica e non professionistica. Gli ultimi decenni hanno al contrario dimostrato che le Grandi Manifestazioni e le Rievocazioni Storiche Nazionali sono una grande Arte performativa svolta in modo molto professionale, con un’organizzazione importante e di grande impatto sociale, culturale e mediatico.
Credo che sia necessario categorizzare la Rievocazione Storica nel grande elenco delle arti finanziate con il FUS – Fondo Unico per lo Spettacolo e programmare una voce di bilancio apposita all’interno dei finanziamenti del Fondo ufficiale e non con uno stanziamento Extra Fus come adesso è previsto dalla legge di bilancio dello stato. E’ importante intervenire a livello istituzionale con autorevolezza e con una certa unità d’intenti per mettere ordine e fornire risposte concrete alle continue sollecitazioni che pervengono dalla base rievocativa e da quella legislativa in parlamento e a livello dei consigli regionali.
Così come nel 2017 fu definitivamente approvata la legge sulle disposizioni in materia di spettacolo dal vivo, è arrivato finalmente il momento, dopo le proposte di legge della scorsa legislatura, di mettere in cantiere una nuova normativa quadro sulle Manifestazioni e le Rievocazioni Storiche italiane, grande risorsa economica, culturale, storico-artistica e turistica del paese, in attesa di un nuovo e grande rilancio del dopo pandemia Covid-19.