Pietro Gori è il primo “rievocatore” del Giuoco del Calcio Fiorentino dopo l’interruzione voluta dai Lorena, granduchi di Toscana.
Nasce a Firenze il 12 agosto 1854 dopo aver conseguito la licenza in giurisprudenza inizia una carriera nella pubblica amministrazione passando dalla Cancelleria della Corte d’Appello alla Biblioteca governativa di Cremona e successivamente alla Biblioteca nazionale “Vittorio Emanuele” di Roma. Rientra a Firenze e viene assunto presso la Biblioteca Nazionale Centrale dove conduce una brillante carriera, passa alla Biblioteca dell’Istituto di belle arti di Firenze e successivamente alla Biblioteca Marucelliana.
Valente scrittore, pubblica numerosi volumi sulle opere di grandi poeti e scrittori e vari volumi per le case editrici Salani e Bemporad sui fiori e sulla caccia. Le pubblicazioni di più grande successo sono però quelle relative alle antiche Feste Fiorentine e al Gioco del Calcio. Collaborò a vari giornali e riviste, fu Consigliere Comunale di Firenze e pro-sindaco del Galluzzo.
Visse a lungo nella propria villa dell’Impruneta, dove con la famiglia trascorreva lunghe giornata in campagna. Con la moglie Pia ebbe due figlie, Albertina coniugata Caleri e Paolina coniugata Menichetti. Muore a Firenze il 2 maggio 1930, due giorni prima della partita iniziale della ripresa del Calcio Storico Fiorentino dell’era moderna.
Proprio con gli eredi, Menichetti Pier Fortunato e la sua famiglia, il 2 maggio del 2021, a 91 anni dalla sua morte, abbiamo ricordato Pietro Gori al Cimitero Monumentale della Misericordia di Firenze di Soffiano. Al primo rievocatore del Calcio Fiorentino e alla sua opera, ai suoi studi e alla sua capacità organizzativa, nonché alla sua perseveranza, abbiamo voluto omaggiare la sua memoria perché è grazie a Pietro Gori che dobbiamo ogni aspetto primordiale del Giuoco del Calcio Fiorentino dell’era moderna.
Per meglio comprendere l’opera di Pietro Gori, in particolare quella legata al Giuoco del Calcio, dobbiamo partire dalla prima partita giocata, dopo l’interruzione del XVIII secolo, organizzata da Pietro Gori nel 1898. In quell’anno si tennero le “Feste Italo-Americane” per onorare Amerigo Vespucci, il fiorentino che ha dato il nome al nuovo continente e Paolo dal Pozzo Toscanelli anch’esso fiorentino illustre, grande cartografo, matematico e astronomo che sulla base della cartografia di Tolomeo disegnò il planisfero che dimostrava che la navigazione dell’Atlantico era la via più breve per raggiungere le Indie. L’idea di Pietro Gori di “riesumare il calcio” (come diceva lui), ebbe molti oppositori e grande diffidenza. Ma “volere è potere” e lui testardamente vi riuscì.
In quell’occasione aveva avuto l’appoggio del Prof. Gustavo Uzielli, animatore delle onoranze delle “Feste Italo-Americane” e del Marchese Senatore Pietro Torrigiani, Sindaco di Firenze, famoso per aver firmato il piano di risanamento che nel 1885 prevedeva la demolizione del Mercato Vecchio per far posto a Piazza Vittorio Emanuele (ora Piazza della Repubblica) e primo presidente della Società Dantesca Italiana nel 1888. Pietro Gori riuscì con il loro aiuto ad organizzare una partita di Calcio alla quale avrebbero assistito Umberto I e Margherita di Savoia, regnanti d’Italia, i personaggi più in vista del tempo, oltre a tutta la popolazione fiorentina.
Il Calcio fu giocato nello sferisterio delle Cascine, luogo oltremodo adatto ai giochi con la palla e ebbe un grande risultato di pubblico e di gioco. Lo spettacolo ebbe un grande successo, anche perché un superbo “Corteggio” sfilò davanti ai sovrani con a capo l’Ordinatore del gioco del Calcio Pietro Gori e il conte Leone Strozzi che al tempo era assessore al Comune di Firenze. Il Corteo piacque talmente ai sovrani che l’ordine precedentemente impartito di non far disputare il Calcio per i festeggiamenti venne revocato e in 16 ore il gioco fu pronto per merito del Capitano degli Alabardieri Goro di Ghirigoro da Careggi e dal suo aiutante Giuseppe Campani. La partita fu memorabile e fu la prima partita di rievocazione storica del Giuoco del Calcio a Firenze. Rossi e Azzurri si sfidarono indossando livree storiche del quattrocento. Le squadre erano composte da 17 calcianti per parte con a disposizione 8 giocatori “supplenti” e 5 paggi. Parteciparono anche 4 giudici arbitri, 6 ufficiali e numerosi Tamburi, Trombetti, Alabardieri e i Capodieci, le Guardie del Fuoco del 1416.
Pietro Gori dunque era colui che per primo aveva resuscitato dalla tomba il giuoco del Calcio Fiorentino, era riuscito con l’aiuto di appassionati collaboratori, a ripristinare una tradizione da sempre viva a Firenze e interrotta soltanto quando la città era stata governata da sovrani stranieri. Quando nel 1902, quattro anni dopo la prima storica partita rievocativa del Calcio, si ripresenta l’occasione per giocare una nuova partita, Pietro Gori prese in carico l’impegno e la Piazza dove giocarlo fu quella di Santa Maria Novella. I festeggiamenti per l’incentivazione del piccolo commercio organizzate in tutta la città fu l’occasione della partita, sempre tra Rossi e Azzurri, alla presenza del conte di Torino e di una grande pubblico fiorentino e straniero. Piazza Santa Maria Novella ebbe in quei giorni numerosi eventi e giochi storici: il Palio de’ Cocchi, la Giostra del Saracino, Le Potenze Festeggianti con il Re della Graticola. La partita si svolse 13 contro 13 e 8 per ogni parte erano i supplenti. Tre furono gli arbitri guidati da William Dunn e due giudici di campo, due alfieri e due maestri. I due obelischi e il campo recintato da uno steccato di legno, con le tende del Capitano e dell’Alfiere poste proprio sotto le opere del Giambologna. Le finestre erano tutte aperte e adornate da stendardi colorati creando un’atmosfera esaltante e una scenografia bellissima.
Alla fine della partita Pietro Gori, Ordinatore del Gioco del Calcio, ricevette una pergamena nella quale era scritto il verdetto finale della sfida, che così recitava:
“Al di XXIV Majo MDCCCCII
Bandito in Fiorenza il nobil Gioco del Calcio in su la Piazza di Santa Maria Novella et essendosi presentati oltre XXX Geltilhuomini in dua partiti divisi Rosso et Hazurro, al cospetto della Signoria et del Popolo et innante a Noi subscripti Arbitri et Judici del Gioco, al Ecc.mo Cavalier Pietro Gori, che tanto lustro ridona al nobile Gioco, Arbitri e Judici dedicano.
Facto al sudetto Gioco havendo li dicti Giocatori observate fedelmente le leggi tutte di dicto Gioco, havendo viepiù facto Gioco cortese et onesto, Noi arbitri et judici proclamiamo et famo fede che ambe le parti sono meritevoli di laude havendo facto honore alla Ciptà de Fiorenza.
William Dunn – Giovanni Chiostri – Filippo Severoli – Adorno Adorni – Piero Mancini”
Nel 1923 la Societa di San Giovanni Battista di Firenze conferisce a Pietro Gori l’incarico di una terza rappresentazione di Calcio in livrea, sulla base di quella organizzata con scrupolosa fedeltà storica e con le bandiere delle due parti che inaugurarono nel 1898 la rievocazione, da lui gelosamente conservate. Nella partita giocata nel Prato delle Scuderie di Porta Romana a Boboli, si sfidarono il Club Sportivo Firenze e Palestra Ginnastica Fiorentina Libertas. Tre anni dopo le due società di Football si fusero per dare vita all’ACF Fiorentina.
E’ grazie quindi a Pietro Gori se Firenze adesso ha il suo Calcio, la tradizione più importante di Firenze, la tradizione più amata dai fiorentini.
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Bibliografia
Pietro Gori, Il Giuoco del Calcio con vignette – R. Bemporad & Figlio, Firenze, con bozzetti di A. Bongini e A. Lensi, 1898
Pietro Gori, Il Giuoco del Calcio e le Signorie Festeggianti – Francesco Lumachi Libraio Editore, Firenze, 1902
Pietro Gori, La Giostra del Saracino e dell’Ariete – Francesco Lumachi Libraio-Editore, Firenze, 1902
Pietro Gori, Il Palio de’ Cocchi – Francesco Lumachi Libraio-Editore, Firenze, 1902
Pietro Gori, Le Potenze Festeggianti Sec. XIV-XVII – Feste Fiorentine del 1922 – Casa Editrice Nerbini, Firenze, 1922
Pietro Gori, Il Giuoco del Calcio in Livrea del Quattrocento – Fratini-Vallecchi, Firenze, 1923
Pietro Gori, Le Feste Fiorentine attraverso i Secoli – Le Feste per San Giovanni – R. Bemporad & Figlio, Editori – Firenze, 1926
LA NAZIONE Articolo di Otello Masini – Pietro Gori, il Giuoco del Calcio e “Firenze Magnifica” – 29-30 GIUGNO 1930
Il Gioco del Calcio Fiorentino di Alfredo Lensi – Editori Tipografi Rilegatori d’Arte Rinascimento del Libro, Firenze, 1931
- De Gubernatis. Dictionnaire international des écrivains du jour. Florence: L. Niccoli, 1891, vol. 1, p. 1084.
Piccolo dizionario dei contemporanei italiani, compilato da Angelo De Gubernatis. Roma: Forzani e C., 1895, p. 469.
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Teodoro Rovito. Dizionario bio-bibliografico dei letterati e giornalisti italiani contemporanei. Napoli: Tip. Melfi & Joele, 1907, p. 127.
Chi è?: annuario biografico italiano… compilato a cura di Guido Biagi. Roma: Romagna e C., 1908, p. 147.
Teodoro Rovito. Letterati e giornalisti italiani contemporanei: dizionario bio-bibliografico. 2ª ed. rifatta ed ampliata. Napoli: Rovito, 1922, p. 204.
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Giovanni Casati. Dizionario degli scrittori d’Italia: dalle origini fino ai viventi. Vol. 3. Milano: R. Ghirlanda, [1934], p. 213.
Dizionario bio-bibliografico dei bibliotecari italiani del XX secolo, voce di Elisabetta Francioni – https://www.aib.it/aib/editoria/dbbi20/gori.htm