Ugo di Tuscia è stato forse, il più grande personaggio pubblico della Firenze dell’Alto Medioevo.Ugo, detto anche di Toscana, chiamato universalmente “Il Grande”, divenne Marchese di Toscana piuttosto giovane; a circa 20 anni prese il potere e rimase tale per tutta la vita.
Fu Ugo di Toscana che per primo portò la città di Firenze a essere capoluogo della Tuscia. Nominò Firenze capitale di questo grande territorio così vasto e orograficamente diverso e per meglio occuparsi di ciò, trasferì la propria residenza da Lucca, città che fino a quel momento ricopriva detto ruolo, sulle sponde dell’Arno. Fu un grande personaggio. Regnò per circa 30 anni e fu considerato uomo di alta considerazione e levatura.
Il Marchese aveva una particolare predilezione per Firenze, tanto è vero che il Malespini ne parla così: “e a costui piacque la stanza di Toscana, e massimamente nella città di Fiorenza, fececi venire la moglie, e in essa fece suo dimoro”.Un legame che nel corso degli anni di permanenza in città divenne molto forte, i colori dello stemma del Marchese di Toscana, bianco e rosso, ereditati da un ramo della sua famiglia, quella dei von Brandenburg, sono divenuti da quel momento i colori di Firenze. I dintorni dell’anno 1000 non erano periodi di grande splendore, la città contava poco più di 3000 abitanti e tutti erano richiusi all’interno delle mura romane.
Saggio governatore, qualità rara nel tempo, fu un regnante laico e potente, lasciò segnali importanti ai fiorentini, che lo ricordarono circa due secoli dopo la sua morte con Dante che nella Divina Commedia lo pose in Paradiso con il nome di “Gran Barone” – XVI, 127-129 e terzina seguente, citandone anche la bellezza dell’insegna della quale accennavamo precedentemente, quel bianco e rosso a strisce verticali che troviamo raffigurate anche negli scudi sulla sua tomba;
Ciascun che de la bella insegna porta
del gran barone il cui nome e ‘l cui pregio
la festa di Tommaso riconforta,
da esso ebbe milizia e privilegio;
avvegna che con popol si rauni
oggi colui che la fascia col fregio.
La città di Firenze conserva numerose rappresentazioni o monumenti dedicati al Marchese; nel 1481, nella Badia fiorentina ove Ugo è sepolto, Mino da Fiesole scolpì il monumento funebre; nel 1590, l’immagine di Ugo di Toscana venne dipinta ad olio da un giovanissimo Cristofano Allori; Raffaele Petrucci nel 1618 scolpì la statua con le sembianze del Marchese che venne collocata nel chiostro grande in modo che ognuno potesse ricordarne il fondatore, insieme alla madre, della Badia fiorentina; recentemente è stata a lui intitolata una Piazza a Firenze.
Il 21 dicembre 1001, giorno in cui anche oggi si commemora la scomparsa, Ugo di Toscana morì. Nacque e mori a Pistoia, ma subito dopo la morte, la sua salma fu trasportata e sepolta a Firenze presso la Badia Fiorentina, che tutt’oggi rimane emblema del Marchese e della famiglia della Tuscia.
E’ proprio la Badia fiorentina che ogni anno torna a essere protagonista e simbolo di Ugo di Toscana, fondatore della Toscana moderna e di Firenze capoluogo, con una commemorazione sia laica che religiosa, elevata come festa ufficiale fiorentina da tutta la comunità.